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08 November 2018
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08 November 2018
ENTE PER LA VALORIZZAZIONE DI PALAZZO FARNESE
E DEI MONUMENTI FARNESIANI (  ENTE FARNESE  )
 
L’Ente Farnese è una associazione “no profit”, aperta a tutti i cittadini, enti ed istituzioni di Piacenza
L’organo di governo dell’Ente è l’assemblea dei soci, che opera attraverso il Consiglio direttivo, di cui fanno parte, per elezione, il Presidente dell’Ente e rappresentanti dei soci. Non sono previsti soci di diritto.
E’ è la continuazione naturale dell’Ente per il restauro di Palazzo Farnese, fondato nel 1965 per iniziativa dell’allora presidente dell’Ente Provinciale del Turismo, commendator Carlo Graviani, con lo scopo di promuovere il recupero di Palazzo Farnese, straordinaria opera di architettura di Jacopo Barozzi, detto il Vignola. Il palazzo, infatti, si trovava in uno stato di totale abbandono e degrado, determinati dall’occupazione prima dei militari e soprattutto dalla lunga permanenza di un gran numero di sfollati della 2^ Guerra mondiale. Dopo diversi mutamenti della denominazione e dello statuto, con una ulteriore modifica, conseguente alla necessità di adeguamento alle nuove norme sulle associazioni no profit, si è giunti alla configurazione attuale, con le seguenti finalità:
  1. Promuovere l’attività di soggetti pubblici e privati e collaborare con gli stessi, ai fini della valorizzazione di Palazzo Farnese, degli edifici della Cittadella Viscontea, della cinta muraria e dei monumenti farnesiani;
  2. Promuovere/concorrere, con le risorse finanziarie disponibili, a progetti di restauro e ad opere finalizzate alla conservazione ed alla valorizzazione dei beni sopra citati;
  3. Promuovere/organizzare attività ed eventi volti alla maggiore conoscenza dei citati beni, anche con iniziative esclusive rivolte ai soci;
  4. Favorire l’accrescimento del patrimonio artistico e museale e promuoverne il prestigio attraverso studi e ricerche su Palazzo Farnese, sulla cinta muraria e sui monumenti farnesiani.
 
Per la realizzazione di detti scopi l’Associazione opera d’intesa con gli organi competenti nei settori della tutela, del restauro e della manutenzione dei beni già sopra citati.
Tutte le attività prima descritte sono svolte prevalentemente dagli associati in forma volontaria, ricorrendo anche a professioni esterni quando necessario.
 
Per meglio comprendere l’evoluzione dell’Ente fino all’attuale struttura, appare opportuno ripercorrere in sintesi la sua storia, risalente al 1965.
Presieduto fin da allora dal Sen. Alberto Spigaroli, scomparso nel 2014, si prefiggeva, oltre al recupero di Palazzo Farnese, anche il restauro e la sua appropriata utilizzazione, così che con tenacia divenne il principale artefice del riscatto del complesso farnesiano – visconteo. L’obiettivo principale era quello di realizzare a Palazzo Farnese un grande complesso museale ( pinacoteca e fasti farnesiani, museo archeologico, museo delle carrozze, museo del Risorgimento, museo delle armi antiche ) e sede dell’Archivio di Stato. Grazie all’impegno dell’Ente, sono stati ottenuti continuativamente finanziamenti statali che hanno permesso subito il rifacimento delle coperture del Palazzo e gli intonaci di tutte le sale dei tre piani fuori terra. Furono ripuliti gli stucchi, ripuliti gli affreschi, restaurati o rifatti i pavimenti, ripuliti e restaurati i cortili e le pareti ormai invasi da erbacce ed arbusti. Tutti i lavori eseguiti furono oggetto di quattro mostre dal 1972  al 1976, di  modo che i piacentini poterono finalmente conoscere ed  apprezzare i loro musei, in crescita costante. Apprezzamenti particolari furono rivolti in quelle occasioni da personalità di spicco, fra cui l’on. Oscar Luigi Scalfaro, ministro della Pubblica istruzione ed il sen Giovanni Spadolini, ministro dei Beni culturali. Dal 1983, il Comune di Piacenza, valutata finalmente l’importanza culturale per la città dell’opera svolta dall’Ente, deliberò un finanziamento annuo di 50 milioni di lire a favore dell’Ente Farnese, che li impiegò principalmente per il recupero dei locali, oggi Museo delle Carrozze. Nel 1997, in considerazione dell’efficacia del lavoro svolto, all’Ente venne delegata dal Comune la realizzazione di tutti i suoi programmi di intervento nel Palazzo. Dopo il 1983, con ulteriori consistenti finanziamenti statali che l’Ente è riuscito ad ottenere, è stato possibile il recupero totale dei locali della Cittadella Viscontea e del fabbricato aggettante nel cortile, il rifacimento della pavimentazione del cortile stesso, la tinteggiatura dei loggiati e dello scalone, la realizzazione della scala in ferro che consente di raggiungere il piano dell’Archivio di Stato, la cui importante sede è frutto dell’impegno dell’Ente. Da ricordare anche il completo restauro della Cappella Ducale, arredata ed attrezzata in modo da renderla un prestigioso centro di attività culturali.
Lo Statuto dell’Ente, che ne delimitava il campo di attività al solo Palazzo Farnese, viene nel 1999 modificato, per poter inserire nei programmi annuali anche lavori alla cinta muraria cinquecentesca fortificata, voluta da Papa Clemente VII nel 1527. Ormai in un generale stato di degrado oltre che distrutta in più tratti, ad opera delle amministrazioni che si sono succedute dalla seconda metà del XIX secolo per consentire la crescita della città, ha visto l’Ente Farnese in un lavoro impegnativo: i successi conseguiti con Palazzo Farnese si sono ripetuti con le mura. Grazie al tenace sforzo dell’Ente, e del suo Presidente in particolare, sono stati ottenuti ingenti finanziamenti che, pur non esaurendo le esigenze da soddisfare, hanno permesso di far tornare a nuova vita ciò che rimane delle mura. Le vicende descritte portano inevitabilmente a considerare l’Ente Farnese a buon diritto padre adottivo sia di Palazzo Farnese, sia delle mura, incluso il Castello voluto da Pier Luigi Farnese, primo duca di Piacenza e Parma. Ancora, l’Ente è riuscito a far assegnare fondi statali per il restauro di tutte le facciate esterne del Palazzo, per il restauro (  a ragione molto discusso ) di Bastione Borghetto, di tutto il tratto nord delle mura, e dei tre bastioni superstiti del Castello di Pier Luigi Farnese, grandiosa opera realizzata nel 1547 su progetto attribuibile ad Antonio da Sangallo il giovane e alla sua cerchia. Giova infine ricordare che con i contributi dei soci di diritto ( non più previsti dallo Statuto recentemente modificato ) ed alcune sponsorizzazioni di privati, è stato possibile realizzare numerosissime opere e mostre, per favorire l’affermazione della consapevolezza nei cittadini dell’alto significato della cultura nella città di Piacenza. Per citarne solo alcune, la realizzazione del grande modello ligneo di Palazzo Farnese, così come sarebbe stato interamente costruito, secondo i disegni del Vignola, la settimana della cultura, l’estate farnesiana, la mostra documentaria sulla Madonna Sistina, che hanno riscosso grandissimo successo.
 
In tempi più recenti l’Ente Farnese ha realizzato alcune importanti iniziative, fra le quali l’assegnazione di una cospicua borsa di studio per una tesi di laurea sulla ricerca dei passaggi sotterranei fra Palazzo Farnese e la chiesa di san Sisto e dei possibili collegamenti sotterranei con altre strutture medievali scomparse nel comparto nord della città; la pulitura del monumentale cancello di Palazzo Farnese, tornato al primitivo splendore.